Il 20 giugno Giornata Mondiale del Rifugiato. L'impegno dello Spi Cgil

14 / 06 / 2017

Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.
E soprattutto invita a non dimenticare mai che dietro ognuno di loro c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche di chi è riuscito a ricostruire il proprio futuro, portando il proprio contributo alla società che lo ha accolto.

Secondo i dati dell’Unhcr, agenzia dell’Onu, in questi anni ci troviamo di fronte alla più grande ondata di profughi mai registrata dalla seconda guerra mondiale: oltre 65 milioni di persone sono costrette a fuggire da guerre, carestie, sconvolgimenti climatici, terrorismo, regimi dispotici, persecuzioni di minoranze e violazioni dei diritti umani.
Contrariamente alla spesso facile propaganda in molti paesi europei, la maggioranza di queste persone è accolta e assistita – soprattutto grazie all’impegno delle organizzazioni internazionali e di molte Organizzazioni non governative – in paesi limitrofi in via di sviluppo.

Solo una quota limitata raggiunge i paesi europei o il Nord America – dopo viaggi estenuanti e pericolosi, spesso gestiti da veri e propri trafficanti e con un altissimo numero di persone che perdono la vita nei deserti, nei centri di detenzione o in mare.

Lo Spi – insieme alla Cgil – è impegnato perché l’Italia e l’Europa affrontino con spirito di umanità e solidarietà l’afflusso dei profughi, promuovendo politiche di accoglienza, di integrazione e di convivenza, nel rispetto della sicurezza e della legalità, che consentano il positivo sviluppo di una società multiculturale e plurale, dove ogni persona possa sviluppare liberamente le sue potenzialità e dare il suo contributo positivo all’insieme della collettività.

Per un’Europa aperta e solidale, dove tutti i paesi membri partecipino solidarmente alle politiche di accoglienza, contro risorgenti logiche di chiusura dei confini, abbiamo manifestato per “Diritti senza confini” insieme ai sindacati pensionati austriaci, francesi, di dieci paesi dei Balcani e dell’Europa Orientale e del sindacato pensionati tunisino al Brennero, a Ventimiglia, a Noto e al confine sloveno-croato di Obrezje.

Nella giornata mondiale del Rifugiato – mentre invitiamo tutte le strutture ad attivarsi con proprie iniziative e a partecipare a quelle già promosse, in particolare dall’Unhcr – facciamo appello al governo italiano perché vengano definitivamente superate le norme (come il reato di clandestinità o le limitazioni al riconoscimento dello status di protezione umanitaria e internazionale, recentemente approvate) che ostacolano la giusta accoglienza dei rifugiati e facciamo appello a tutti i Comuni italiani perché aderiscano ai progetti di accoglienza diffusa (rete Sprar).

Non si tratta soltanto di diritto e legalità internazionale o di pur importante solidarietà umana e civile. Si tratta di contribuire a costruire un mondo di pace e convivenza e una società più aperta e quindi più ricca e coesa.

Nota della Segretaria nazionale Mina Cilloni

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