Addio compagna Azoti

17 / 01 / 2022

E’ venuta a mancare Antonella Azoti, figlia del sindacalista Nicolò Azoti. Lo Spi Cgil Nazionale esprime il suo cordoglio. “Antonella Azoti”, dice Ivan Pedretti, “ci lascia l’impegno a mantenere sempre viva la memoria. Lo lotta alle mafie è stata la bussola del nostro grande sindacato, battaglia di popolo per la democrazia e l’emancipazione delle classi popolari”.

“I sindacalisti”, diceva Antonella, “sono stati essi stessi la prima carta costituzionale, perché diedero coscienza dei propri diritti ai lavoratori, ancor prima della Costituzione. Per molti decenni i sindacalisti sono stati dimenticati, caduti nel baratro dall'oblio, sopravvissuti solo nel ricordo dei loro familiari. Un ricordo coltivato di nascosto tra le pareti domestiche. Questa non è stata memoria, non è stato lutto, ma solo sofferenza. Resa ancora più atroce dalle ricorrenti frasi che assolvevano l’operato della mafia e condannavano le vittime (‘se l’è cercata’, ‘chi gliel’ha fatto fare?). Nasce da qui il silenzio di questi anni, tanto prezioso per la mafia, e paradossalmente diventato anche un rifugio per i familiari, per proteggere la vittima e proteggere loro stessi, vittime vive. La memoria è impegno e responsabilità, qualcosa da coltivare e innaffiare, come si coltivano e innaffiano le piante. La memoria per noi familiari è l’unica forma di giustizia cui possiamo aspirare. La massima. Non abbiamo avuto diritto a processi, non c’è stata una sentenza, una condanna, per nessuno dei sindacalisti uccisi. E questo fa capire che non furono eliminati per caso. Era un progetto freddo, razionale. Secondo me la memoria è anche più importante della giustizia legale. La giustizia storica data dalla memoria condivisa è un patrimonio da tramandare alle nuove generazioni. Dobbiamo continuare a ricollegare il passato, quello vissuto dai nostri papà, al presente, al lavoro, ai bisogni delle persone, alle loro diversità. Questo diventa memoria attiva e efficace. Ed è quello che dobbiamo fare”.

Testimone instancabile e preziosa, Antonella ha profuso l’impegno della sua vita da insegnante nel rendere la memoria un qualcosa di vivo, attuale e sempre rivolto alle giovani generazioni nella consapevolezza che la storia ha valore quando riesce a essere ponte tra dimensioni e momenti diversi costruendo consapevolezza nel presente.

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